19 Maggio 2024
7° TAPPA TROFEO MONTI LEPINI | MOROLO
CURIOSITA'
MOROLO: la Ciociaria dei murales
Sulle origini del nome si è molto discusso fra gli storici locali e dopo ipotesi per lo più basate su assonanze linguistiche, monsignor Antonio Biondi, storico locale, ha concluso che non è possibile rintracciare l’esatto etimo. Secondo lo studioso possiamo solamente ipotizzare che il toponimo sia derivato dal soprannome del fondatore.
L’abitato, posto sui fianchi orientali dei monti Lepini, è sicuramente risalente al processo d’incastellamento e quindi all’anno Mille. Nel territorio tuttavia sono stati trovati consistenti resti archeologici che nel passato hanno fatto pensare alla possibile esistenza di una città volsca, forse identificata con Ecatra. Oggi si reputa che esistessero alcune dimore rustiche romane di modesta estensione: farebbero parte di quella serie di ville sorte lungo l’antica strada pedemontana oggi sostituita dalla provinciale morolense.
Piazza Ernesto Biondi è il salotto del borgo, è intitolata all’illustre cittadino, famoso scultore attivo agli inizi del Novecento, che qui nacque nel 1855. Al centro della piazza è ubicata la chiesa di S. Maria, alla quale si accede tramite una scalinata chiusa da un cancello bronzeo, opera dello scultore anagnino Tommaso Gismondi; anche il portale della chiesa è opera dello stesso Gismondi. Sulla balaustra, un San Francesco di Ernesto Biondi si eleva a grandezza naturale. Sulla destra della chiesa il murales di 250 mq realizzato da Fausto Mancini nel 1984, che affronta uno dei temi più delicati per il piccolo comune ciociaro: l’emigrazione che nel Novecento spinse tanti cittadini verso gli Stati Uniti in cerca di fortuna. Di fronte il murales realizzato da Mario Rosati che raffigura Ernesto Biondi.